Il Cinema Moderno è stato riaperto lo scorso Marzo e la nuova gestione è stata affidata alla famiglia Tomasello di Barrafranca (Francesco e i figli Angelo e Mario). Il sig. Francesco sta proponendo al pubblico mirabellese (e per la prima volta nel Calatino) un film siciliano inedito poco conosciuto cha da un anno sta girando le sale cinematografiche dell'isola.
Parliamo di 'Pagate Fratelli' del giovane regista Salvo Bonaffini, realizzato lo scorso anno dall'associazione culturale 'Fuori dal recinto' di Mazzarino. Il film racconta la nota vicenda dei quattro frati cappuccini del convento di San Francesco a Mazzarino che alla fine degli anni 50 furono accusati di omicidio, violenza, estorsione, collusione con la mafia, frati poi condannati dopo un lungo processo. Il film, pur avendo un'impostazione televisiva e qualche difetto, si fa apprezzare perchè ci restituisce un affresco storico di una Sicilia scomparsa, in un periodo contrassegnato da povertà e omertà.
Sono stato lieto di incontrare l'autore del film che si è reso molto disponibile e sarà presente tutti i giorni al cinema (dal 4 al 9 ottobre) per incontrare il pubblico.
E' un piccolo evento per Mirabella perchè non è mai capitato di avere un regista disponibile a presentare qui il proprio film, è un piacere incontrarti. Scusami ma non ti conoscevo...quanti anni hai ?
"Ho 33 anni e vengo a Mazzarino, un paese del Nisseno a 32 km da Mirabella...forse a causa dei collegamenti i due paesi si frequentano poco. Stasera è un grandissimo onore essere a Mirabella (ho avuto anche tantissimi amici colleghi universitari mirabellesi). Grazie alla disponibilità di Francesco e dei suoi figli sto aprendo con 'Pagate fratelli' la stagione cinematografica 2013/14".
La curiosità mi ha portato a cercare qualcosa in rete e ho trovato pochino, a parte qualche informazione sulla tua pagina facebook. Quest'incontro diventa l'occasione di parlare non solo del film ma anche del tuo percorso artistico. Dal 2009 tu sei operativo nel campo dell'arte cinematografica ed hai realizzato prima 'Io esisto', poi 'Pagate fratelli' e il corto 'Diverse esistenze'. Non so se mi è sfuggito qualcosa...come nasce questo tuo impegno nel cinema ? Hai fatto degli studi a riguardo ? Alcune esperienze personali ?
"Come è nata questa passione ? Io sin da piccolo ho sempre guardato tantissimi film, poi ho avuto l'occasione di gestire una videoteca e da lì, continuando la visione di film, mi sono chiesto 'perchè non realizziamo un film ?' Un giorno abbiamo iniziato con i miei amici chiaccherando nel mio studio e...
Quindi avete fondato l'associazione culturale 'Fuori dal recinto'. Di cosa si tratta ? Come nasce ?
"Fuori dal recinto perchè io e i miei amici ci sentivamo chiusi in un ghetto, dove spesso passavamo il tempo solo lamentandoci e dicendo che non c'era nulla...siccome io amo la vita e mi piace sperimentare nuove cose, provare, socializzare, per scherzo una sera eravamo nel mio studio e guardandoci un film, tra una battuta e un'altra, abbiamo fatto un cortometraggio dal titolo 'Fuori dal recinto' con una telecamera amatoriale".
Cosa significa il titolo ?
"Fuori dal recinto proprio perchè uscire dal recinto...molto spesso in questi piccoli paesi, per esempio Mazzarino come Mirabella, ci sentiamo chiusi. Abbiamo adesso una risorsa fondamentale che, a mio modo di vedere, è internet...internet ci dà la possibilità di arrivare in qualsiasi parte del pianeta, perchè non sfruttarla ? E da lì abbiamo iniziato. Questo cortometraggio è piaciuto al parroco del paese, durava 20 minuti, e praticamente è la storia di alcuni ragazzi che si annoiano, sono ghettizzati...io molto spesso do la colpa di questo malessere generale alla generazione precedente, non ai giovani, quindi è proprio un contrasto tra la vecchia e la nuova generazione e la fine è rappresentata da un bambino chiuso all'interno di un recinto che, appena riesce a uscirne fuori, riesce a vedere la vita con più luce, con più sole e i giusti colori per ogni cosa".
Lo hai realizzato con una telecamera insieme a un gruppo...ha avuto una diffusione in rete ?
"No, al prete del paese è piaciuto e lo ha presentato alle scuole. Mentre camminavamo per strada i ragazzi si complimentavano con noi e abbiamo sempre cercato di migliorare. Siamo stati incoraggiati dal cortometraggio e abbiamo pensato a un lungometraggio".
Quindi è seguito 'Io esisto' ?
"Esatto. Abbiamo cominciato a fare casting in 5 paesi, tra Enna e Mazzarino, con attori tutti non professionisti del luogo. Ha avuto una grandissima partecipazione, c'è stata una grandissima soddisfazione. Protagonisti sono i ragazzi raccontati all'interno di una società dove manca il lavoro".
Perchè questo titolo ?
'Io esisto' perchè all'interno del gruppo giovanile c'è un ragazzo colpito da una malattia non curabile che, nonostante la sua grave situazione, crede in un progetto: creare lavoro per togliere dalla strada e dalla delinquenza gli amici che stavano in giro con lui. E alla fine, credendoci, riesce a superare tutto anche se un amico non ce la fa perchè, prendendo la cattiva strada, viene ucciso. Però questa morte non è vana perchè è stata di aiuto a far capire a tutto il gruppo che bisogna credere in un cambiamento".
Questo film è stato realizzato nel 2009, se non sbaglio...
"Esatto, la prima uscita è stata l'8 agosto 2009.
Che diffusione ha avuto ?
"Ha avuto una diffusione provinciale. Siamo stati anche a Milano, in circa 20 cinema...conoscendo questo mondo da pochi anni, vedo il cinema come un monopolio però io sono sempre stato ottimista per natura e...andiamo sempre avanti".
Ti incoraggia questa esperienza e decidi di fare un passo avanti...
"Da lì i miei paesani mi suggerirono di fare un film sui monaci. Io non conoscevo questi monaci, sapevo pochissime cose, così inizio a documentarmi e la storia mi prende. Mi sono fatto aiutare da due sceneggiatori, Daniele Russo di Enna e Renzo Gatto di Mazzarino che mi hanno supportato nelle ricerche storiche".
So che esiste un libro che parla di questa storia, lo hanno scritto loro due ?
"No, il libro di cui parli tu è stato scritto da Giorgio Frasca Polare (La terribile istoria dei frati di Mazzarino, Sellerio 1989) ma diverse cose non sono molto veritiere. Abbiamo avuto tanti riscontri, abbiamo potuto intervistare persone oggi novantenni che ci hanno raccontato degli interrogatori dei frati, i frati che approfittarono del loro abito talare senza aver paura...da lì abbiamo seguito questo percorso e contattai tutti gli attori che potevano interpretare questo ruolo".
La cosa che colpisce un pò è la presenza nel cast di noti attori palermitani come Tony Sperandeo e Luigi Maria Burruano. Come si arriva ad avere questa opportunità ?
"Ad esempio nel caso di Sperandeo è stato lui a cercarmi. Ha saputo di questo progetto, ha voluto leggere la sceneggiatura, si è appassionato e ha voluto far parte del casting. Io mi sono presentato come un giovanissimo regista senza esperienza, non avendo fatto studi...".
Scusa, tu non hai fatto scuole di cinema, Dams, centro sperimentale di cinematografia ? Hai seguito altri percorsi formativi ?
"Alle superiori ho frequentato l'istituto tecnico per Geometri e all'università scienze infermieristiche, la mia è stata una passione".
Hai dunque imparato da solo, imbracciando una telecamera...hai dei punti di riferimento come artisti, registi ?
"Come artisti mi piace tantissimo il siciliano Giuseppe Tornatore, moltissimi suoi film mi fanno impazzire, mi piace come racconta la Sicilia, la sua fotografia...ho avuto la fortuna di conoscerlo a Palermo, per me rimane uno dei migliori artisti italiani".
E altri film ? Altri autori ?
"Come autori Benigni è fantastico, con 'La vita è bella'...".
Tu stai abbracciando il tema dell'impegno civile, la mafia, la violenza...
"Bravissimo. Il cinema è un mezzo di comunicazione, più efficace secondo me di giornali, web, televisione che sembrano dispersivi...tramite il cinema cerco di entrare nel cuore delle persone, almeno questo è l'effetto mi dà e voglio provarci. La mia linea di regia è quella dei film denuncia".
Immagino che avrai avuto molto tempo per documentarti.
"Sì, ho avuto anche delle pressioni dove mi sconsigliavano di fare questo film perchè usavo nomi veri, era una storia da dimenticare. I preti del mio paese li ho avuti tutti contrari...sono stato anche nominato durante le omelie e si sconsigliava alle persone di andare a vedere il film. Devo dire che la città di Mazzarino ha risposto in maniera positiva".
E' durato tre anni questo lavoro ?
"Sì, un anno di ricerche e due anni per le riprese e il montaggio".
Hai avuto degli aiuti economici, patrocini onerosi ?
"Solo il patrocinio gratuito del comune di Mazzarino. Io lavoro al 118 e sono stato in banca per chiedere un piccolo prestito".
Capisco quanto sia difficile...
"Ho avuto l'aiuto e il sostegno dei miei genitori, sono orgogliosissimo e lo rifarei altre mille volte".
E' una storia che parla di estorsione, di violenza, quasi di 'mafia ante litteram'...
"Quando ancora si negava l'esistenza della mafia, addirittura la Chiesa diceva che la mafia non esisteva. Il cardinale Ruffino all'epoca dichiarò che la mafia non esiste, chi è contro i monaci è contro la Chiesa. Fu una storia che girò il mondo, ci fu l'opposizione tra innocentisti e colpevolisti e alla fine i frati furono condannati".
Perchè i frati estorcevano ?
"Il pubblico ministero disse che, nel nome di San Francesco, bisognava condannarli perchè non è giustificabile che un prete, un frate, un uomo di chiesa (che dovrebbe essere il primo a condannare e denunciare questi fatti) si metta a fare da tramite per dei delinquenti".
Allora perchè si comportarono così questi frati ? Per debolezza umana, per paura, per denaro ?
"E' proprio il denaro che rende deboli gli uomini, il denaro riesce a conquistare ideologie, a far cambiare le persone".
Hai sentito l'altro giorno cosa ha detto Papa Francesco ?
"E' un orgoglio avere Papa Francesco, lo vedo come una persona spontanea, non vedo nulla di costruito".
Ho visto che del tuo film ne ha parlato il Tgr Sicilia su Rai 3 nel novembre 2012 e lo hai presentato a Palermo nello stesso periodo...come hai fatto conoscere il film ? E' stato in giro attraverso festival, rassegne ?
"L'ho fatto conoscere tramite internet, ho sfruttato la rete. Il pubblico, che lo ha apprezzato tantissimo, diventa il primo distributore, il passaparola del pubblico...e siamo andati avanti così, cinema per cinema. Siamo stati pure a Barcellona Pozzo di Gotto".
Concorsi e festival ?
"Mi hanno invitato al festival di Taormina per la categoria 'autori siciliani' ma il film non è stato accettato".
Ma come mai ?
"Come ti dicevo il cinema è un monopolio...".
Quindi sta continuando questo passaparola ?
"Esatto, cinema per cinema. Poi, un altra fortuna è stata la partecipazione al casting di persone da tutta Italia, quindi diventano delle piccole cellule per chi crede in questo progetto. Si è creata una bella rete".
C'è possibilità di vedere il film in televisione ? E' così complicato ?
"E' complicatissimo. Figurati che siamo stati a Milano e in tre sere abbiamo fatto il pienone. Carico d'entusiasmo perchè il film era andato bene, siamo stati a Mediaset. Ti racconto questa esperienza: siamo arrivati negli studi Mediaset alle 6 del mattino e, rimasti in attesa sino alle 12, non ci hanno ricevuto e non c'è stata la possibilità di lasciare una copia del film per sapere se erano interessati o meno".
Secondo te è la storia che non interessa ? Forse perchè si parla di chiesa, di religione ? Non so se questo sia un elemento di esclusione.
"Anch'io me lo chiedo. Magari in un momento politico come questo, con le dimissioni di Ratzinger...io non me lo so spiegare poichè il pubblico del cinema risponde bene, anzi molti cinema ci ringraziano di averci avuto".
E' un'occasione per riscoprire una storia dimenticata, è importante...
"Una storia siciliana, una storia girata a casa nostra".
Tu naturalmente hai girato in digitale, non conosci la pellicola suppongo...
"Sì, con i nuovi mezzi. E'già una fortuna perchè si abbattono i costi. Abbiamo noleggiato tutto a Roma ed Enna dove i service hanno questo tipo di strumentazione, anche i costumi e alcune divise".
Immagino l'impegno economico dell'associazione 'Fuori dal recinto'.
"Tantissimo".
Quest'associazione è andata avanti e si arriva a 'Diverse esistenze'. Una cosa mi ha incuriosito: in 'Io esisto' e 'Diverse esistenze' usi la parola esistere, perchè ?
"Il tema del cortometraggio è l'omofobia e si parla della storia vera di Marco, 16 anni, che viene preso in giro dai compagni e si suicida a causa del bullismo. Il bullismo è un fenomeno di cui si parla poco ancora oggi...è stato sempre in occasione di 'Pagate fratelli', la preside del liceo classico 'L.Valli' di Barcellona ha visto il nostro film, mi ha contattato, si è impostato un progetto sulla legalità e abbiamo realizzato 'Diverse esistenze' con gli studenti. E abbiamo vinto al Giffoni film festival".
Che riconoscimento è stato ?
"Abbiamo avuto un riconoscimento da parte del pubblico on line, ci hanno invitato al festival di Giffoni Valle Piana e abbiamo ricevuto il premio. E' stata un'esperienza fantastica".
Avete avuto qualcosa dal punto di vista economico ?
"No, lo abbiamo fatto con amore e la partecipazione dei ragazzi che hanno vissuto l'esperienza di un set per costruire questa storia".
Mi fa piacere perchè a Mirabella, purtroppo, abbiamo un problema bullismo e mi piacerebbe se tu mostrassi il corto. Se vuoi ne posso parlare a scuola.
"Grazie, con piacere".
Prossimi appuntamenti ?
"Un corso di cinema con i ragazzi, oggi mi hanno contattato per girare un corto sui ragazzi disabili. E a Mazzarino ho organizzato un seminario con l'attore Salvatore Lazzaro il 18-19-20 ottobre per i ragazzi del nostro territorio perchè non è facile andare fuori. Stiamo cercando di costruire qualcosa".
Come associazione avete anche le apparecchiature per fare questo tipo di lavoro ?
"Sì, facciamo tutto con amore e ci mettiamo la faccia".
Io ti ringrazio per la tua gentile disponibilità e ti faccio tanti auguri.
Colgo l'occasione per chiedere ad Angelo Tomasello come va la gestione del cinema.
"Il cinema sta andando benino, qualche settimana fortunata e qualche altra no. Ce la stiamo mettendo tutta, presto si dovrà montare il digitale e speriamo che vada bene. Giorni fa siamo stati invitati a scuola per una riunione con le associazioni e ti confesso che non avevo mai ascoltato tante proposte a livello culturale. A Mirabella faccio i più sinceri complimenti, siete un grande popolo".
La famiglia Tomasello si augura di incontrare prossimamente tutte le associazioni mirabellesi per organizzare insieme un possibile cineforum.